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Linee Guida per la Scrittura e la Pubblicazione dei Contenuti Online SEO Friendly

da / giovedì, 13 settembre 2018 / Pubblicato inLe Guide di IdeaCommerce

Linee Guida per la scrittura e pubblicazione di contenuti SEO Friendly

[DISCLAIMER]

Queste indicazioni sono suggerimenti che forniamo ai nostri clienti e che adottiamo in prima persona nella produzione dei contenuti per il web. Non abbiamo alcuna pretesa di fornire la verità assoulta per posizionarsi in prima posizione su Google, ma riteniamo che questi siano suggerimenti di buon senso, pensati per migliorare l’esperienza utente sul sito. Nessun trucchetto effimero per ingannare i motori di ricerca, ma solo soluzioni collaudate per superare con tranquillità anche i più temuti update di Google

1) Definizione del Titolo del Contenuto

In generale, una volta che abbiamo definito l’argomento principale da trattare, è fondamentale fare un’analisi delle chiavi di ricerca che vengono utilizzate dagli utenti. Ricordiamo sempre che l’obiettivo è farci trovare quando un utente ci sta cercando, quindi dobbiamo usare il “suo linguaggio”, che non sempre combacia con quello che noi riteniamo più giusto.

Le evoluzioni di Google nel campo semantico consentono sempre più di proporre risultati pertinenti anche per parole chiave simili (sinonimi), ma posso affermare con certezza che quando un utente vede tra i risultati di ricerca le stesse parole che ha digitato, il tasso di click (CTR, Click Through Rate) aumenta considerevolmente.

Per questo procediamo così: usando lo strumento Keywords Planner di Google AdWords o un tool online esterno come SeoZoom o Ubersuggest, individuiamo i volumi di ricerca delle chiavi simili a quelle che ci interessano e scegliamo le keywords con volume maggiore, tenendo sempre a mente anche le keywords secondarie, che avremo cura di inserire nell’articolo in vari altri punti.

SUGGERIMENTO: per sapere cosa piace a Google, chiedilo a Google!

In breve, digita tu stesso l’argomento nella barra di ricerca di Google e analizza i primi 5 siti. Se Google li ha posizionati così bene, vuol dire che usano delle parole chiave appropriate, dei titoli pertinenti, una lunghezza del testo adeguato.
Ripeti l’operazione sia per la chiave che hai scelto tu, sia per le chiavi con il maggiore volume di traffico.

Questo tipo di analisi ti aiuterà a definire un titolo davvero efficace e utile al posizionamento.

TIENI SEMPRE A MENTE CHE: il titolo che compare nei risultati di ricerca deve invogliare al click, per cui cerca di impostarlo in “tono promozionale”, in modo da convincere l’utente che vede il tuo “annuncio” tra i tanti, scelga il tuo al posto degli altri.

Titoli del tipo “I 3 Consigli…”, “I 5 migliori metodi…”, “Le 10 migliori cose da …” riescono a catturare bene l’attenzione e migliorano facilmente il posizionamento.

 

2) Scrittura del Contenuto

Nella scrittura del contenuto tornano molto utili le analisi fatte al punto 1. Sappiamo cosa cerca l’utente, quindi cerchiamo di offrirgli una risposta alla sua domanda, argomentando poi il testo per dare valore alle nostre posizioni. Dobbiamo sì usare le chiavi più cercate, ma non dobbiamo essere passivi e usare solo quelle, dobbiamo anche esporre i nostri contenuti.

In linea generale, a meno che non parliamo di cose strettamente tecniche, usa un linguaggio semplice e diretto, evitando giri di parole. Frasi brevi e decise, facili da essere comprese anche dal motore di ricerca. Va benissimo usare i sinonimi e variazioni della parola chiave principale, in modo da includere anche le chiavi di ricerca secondarie (che abbiamo individuato al punto 1).

Fai finta di parlare con una persona anziana e spiega bene i concetti, anche a costo di ripeterti più volte. Non esagerare con la ripetizione delle keywords, cerca sempre di alternare i sinonimi.

Il contenuto non deve essere inferiore alle 400 parole come linea generale (wordcounter.net), anzi, secondo le analisi SEO di alcuni operatori del settore (semrush.com) i contenuti meglio posizionati sono lunghi tra le 900 e 1200 parole, per cui più argomentiamo, meglio ci posizioniamo.

 Dividi sempre il contenuto in paragrafi e dai un titolo pertinente ad ogni paragrafo.

Preferibilmente, ogni sottotitolo deve contenere chiavi di ricerca complementari alla keyword principale.

REGOLA GENERALE:

Definisci per ogni contenuto:

  • 1 titolo, non più lungo di 70 caratteri (H1)
  • almeno 1 sottotitolo principlale, non più lungo di 120 caratteri (H2)
  • almeno 4 sottotitoli secondari, uno per ogni paragrafo, che non superino i 70 caratteri (H3)

Quindi cerca di prevedere almeno 4 paragrafi per ogni contenuto.

 

3) Pubblicazione del Contenuto

Durante la pubblicazione tieni sempre a mente le seguenti regole:

  • Il titolo principale (H1) viene inserito automaticamente dal CMS, per cui non usare il formato Heading 1
  • Definisci almeno un H2 (Heading 2) all’inizio dell’articolo. Puoi inserire fino a 3 H2 nell’articolo, a patto che introducano argomenti differenti e contengano keywords differenti tra loro
  • Definisci un H3 per ogni paragrafo
  • Usa il grassetto sulle parole chiave
  • Inserisci il più possibile elenchi puntati o numerati (quando scrivi il contenuto predisponilo per elencare il più possibile dei punti)
  • I link esterni vanno sempre aperti in una nuova finestra (e possibilmente, passando alla visualizzazione HTML, è consigliabile inserire il rel=”nofollow” e il tag title su ogni link: title=”Titolo del link”)
  • Inserisci piccole immagini a supporto del testo, avendo cura di inserire correttamente il testo alternativo (tag alt=””) e, dove richiesto, la didascalia

4) La preparazione delle immagini

Le immagini vanno preparate accuratamente al fine di:

  • migliorarne il posizionamento
  • ridurre il peso per velocizzare il caricamento delle pagine

Per cui definiamo le seguenti regole:

  1. Le immagini vanno sempre rinominate con un nome pertinente, quindi MAI USARE immagini del tipo 123456.JPG (MAIII!!!), ma sempre “nomeprodotto_azienda.jpg” o “nomeservizio_azienda.png”
  2. Mai usare immagini in 4k, 5k, 6k o altri k, sono inutili e deleterie nel 99% dei casi. Il formato massimo è l’HD, quindi 1920×1080. Se consideriamo poi che la maggior parte dei layout dei siti, per quanto riguarda la parte del contenuto primario, non supera i 960 px di larghezza, ci rendiamo subito conto che una immagine oltre 960px sta solo appesantendo il sito, senza apportare alcun beneficio reale in termini di qualità.
    Quindi per slider a tutto schermo non superiamo 1920px di larghezza, per immagini che vanno nel contenuto non superiamo i 960px
  3. L’immagine di copertina di un articolo: per esigenze di condivisione sui social, il formato da noi suggerito è sempre 1200 x 630 px (anche il formato landscape 940×788 può essere utilizzato, ma tende poi a creare problemi con le posizioni sui vari temi)
  4. Ogni immagine, sia essa di copertina o di contenuto, deve sempre essere compressa prima di essere caricata sul sito, usando tool online tipo https://tinypng.com
  5. In linea di massima, utilizziamo il formato PNG se ci sono trasparenze o se c’è del testo (il formato PNG non “sgrana” il testo durante la compressione), altrimenti privilegiamo sempre il formato JPG, che sulle immagini “normali” offre il vantaggio di avere immagini meno pesanti

4.1) Dove Trovare Immagini di Qualità

MAI utilizzare immagini prese da Google Immagini o da siti di concorrenti o siti a caso sul web. Le immagini sono a pieno titolo dei contenuti protetti da diritto di proprietà intellettuale, quindi soggette a Copyright. Quindi, per evitare problematiche legali e, soprattutto, per ottenere un risultato professionale, affidiamoci a risorse che offrono immagini Royalty Free (ovvero non soggette al pagamento di diritti di utilizzo, che non vuol dire che sono gratis, ma che una volta acquistate le si possono usare senza dover remunerare ulteriormente l’autore).

Tra le risorse che noi utilizziamo (e suggeriamo di utilizzare ai nostri clienti), troviamo:

  • Adobe Stock [premium]: una delle risorse che offre un buon compromesso tra costi e qualità del repository. La ricerca delle immagini è semplice e sono disponibili sia foto che grafiche vettoriali e anche videoclip. Il pacchetto Stock è spesso incluso sottoscrivendo una licenza di uso dei software Adobe, per cui è la fonte primaria per chi fa un uso professionale della grafica.
  • Canva Photos [free e premium]: il celebre tool di Image Editing online offre anche un repository molto vasto di immagini e foto da utilizzare sui propri siti. Canva offre una parte di immagini in maniera gratuita e una parte a pagamento. Va ovviamente segnalato che, sottoscrivendo un piano a pagamento del servizio, che vi consentirà di creare facilmente banner e grafiche per il sito e per i social davvero accattivanti, si ha accesso a tutte le immagini disponibili. Il costo è davvero molto contenuto, sia per il servizio che per usufruire delle immagini. Canva si presenta quindi come una piattaforma completa per neofiti che devono trovare immagini e creare grafiche senza avere particolari competenze tecniche.
  • Envato [premium]: con PhotoDune e GraphicRiver envato copre davvero un ampio spettro di necessità grafiche. Inoltre, con il nuovo pacchetto Envato elements, diventa possibile accedere a milioni di contenuti (immagini, grafiche, video, audio, template grafici) con un piccolo canone mensile. Ha un buon rapporto qualità prezzo, anche se orientato prevalentemente ad un mercato anglofono. Le risorse richiedono comunque l’editing con tool professionali, quindi è una risorsa più diretta ad esperti.
  • Freepik [free e premium]: uno dei repository free più completo, con tanto materiale grafico oltre a delle foto di qualità accettabile. In generale è la nostra “ruota di scorta”, ovvero quando non riusciamo a reperire del materiale nelle risorse elencate precedentemente, ci affidiamo a freepik. Ricordiamo che anche se le risorse sono gratuite, è fondamentale l’attribuzione all’autore.

 

5) Associazioni: Come Gestire Categorie e Tag

Ogni articolo DEVE essere associato ad 1 sola categoria e può contenere fino a 4 tag. Importante: i tag non devono mai sovrapporsi alle categorie, ma devono essere complementari. Per cui, facendo un esempio, se scriviamo un articolo che parla di un nuovo smartphone della apple, lo associamo alla categoria “Smartphone” e come tag utilizziamo “apple”, “iphone”, “ios” ma NON smartphone.

 

6) Meta Dati per massimizzare l’Ottimizzazione SEO

I metadati sono il cuore pulsante del posizionamento di un articolo, soprattutto il meta title che è quello che influisce sul posizionamento e sul CTR in SERP.

Le linee guida generali sono le seguenti:

  • Meta Title: lunghezza massima 70 caratteri
  • Meta Description: lunghezza suggerita 180 caratteri (massimo 240, minimo 150). Questa può e o meno essere pubblicata da Google così come scritta, ma conviene sempre impostarla per includere il maggior numero di variazioni delle keywords, ricordando sempre che questo è il “testo dell’annuncio” e va scritto sempre in “tono promozionale” per fasi scegliere tra i tanti risultati.
  • Meta Keywords: Google non le legge e non le usa più per il posizionamento da anni, quindi sono di fatto inutili. Motori di ricerca minori potrebbero tenerne conto, ma non hanno rilevanza. Per cui se hai tempo e voglia puoi compilare il campo, altrimenti lascia pure stare.

Sono laureato in Ingegneria Informatica e nutro una grande passione per il Marketing e l'imprenditoria. Queste passioni mi hanno portato, da qualche anno a questa parte, ad impegnarmi nella realizzazione di siti ecommerce e portali per la lead generation moderni, funzionali e professionali, oltre ad occuparmi di Advertising e posizionamento SEO. Il mio obiettivo è aiutare le aziende a vendere e prosperare attraverso le attività online.

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